Perché l’uomo deve provare queste emozioni “negative”? Non sarebbe meglio provare solo quelle positive?
Tutto ciò ha origini molto lontane, se l’uomo non avesse provato la paura sarebbe stato sbranato dagli animali feroci, non avrebbe superato situazioni stressanti e pericolose per la sua vita. Ha evitato l’autodistruzione e la sopravvivenza della specie. Quindi le emozioni negative hanno un valore adattivo, servono all’individuo per sopravvivere nei diversi contesti.
Secondo alcuni studi le emozioni specialmente quelle negative fungono da “decisore” perché il sistema emozionale del quale fanno parte è più potente del sistema cognitivo. Però le nostre azioni sono regolate da un solo fattore : mi fa stare bene o male? Quando viviamo un momento di gioia nel cervello si manifesta una scarica elettrica detto picco herziale, ad altissima intensità ma di brevissima durata. Perché un momento di gioia dura così poco? I momenti di gioia lasciano una traccia nella nostra memoria e ciò ci permette di ricercare ancora quella sensazione, per cui la persona si riattiverà per riprovare quella sensazione piacevole.
All’opposto quando proviamo rabbia o angoscia o tristezza nel nostro cervello non si attiva il picco herziale ma vi è un movimento elettrico costante a bassa intensità, tutto ciò avviene a nostra insaputa.
La rabbia, la paura attivano un campanello d’allarme che servono ad allontanare la persona da situazioni di pericolo o da stress troppo forti. La persona ricordandosi di ciò si attiverà in modo che queste esperienze non si ripetano perché causano sofferenza.