L’elaborazione del lutto
Il lutto è l’esperienza delle reazioni psicologiche, comportamentali, sociali e fisiche alla perdita di una persona cara. L’elaborazione del lutto si riferisce ai processi messi in atto dalla persona per favorire la serenità, necessaria per adattarsi alla perdita. Vi sono anche situazioni di perdite traumatiche , causato dalle sue circostanze, come la notizia della morte o il funerale.
La vita ci sorprende spesso con situazioni che non ci aspettiamo, cambiamenti repentini, come il lavoro, il partner, perdite economiche, pensionamento, trasferimenti, divorzi nonché le perdite delle persone care.
Benchè i lutti facciano parte della nostra vita e si risolvono con una fisiologica elaborazione, ci sono altre situazioni dove ci possono essere disagi, conflitti, ricordi negativi e sensi di colpa che non permettono una risoluzione fisiologica della perdita. Per abituarsi alla perdita molto importanti sono i ricordi del defunto che fanno da “ponte” tra il prima e dopo la perdita e formano i mattoni delle rappresentazioni interiori. Le rappresentazioni interiori sono degli aspetti del sé che si identificano con il defunto, i ricordi, le caratteristiche e lo stato emotivo legato ai ricordi.
Fondamentale per l’elaborazione del lutto è una rappresentazione interna adattiva della persona che ci ha lasciato. Gli attaccamenti e i rapporti si trasformano, non si perdono. Le ricerche riportano che le persone anziché distaccarsi , tendono a mantenere una rappresentazione interiore che cambia con il tempo.
Le ricerche identificano un periodo fisiologico del lutto che va dai 12 ai 15 mesi, se si prolunga per più anni è considerato fattore di disagio. Non sempre è richiesto l’intervento dello specialista, ma quando la persona non riesce più a trovare serenità, bisogna rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Nella pratica clinica ho riscontrato oltre la tecnica psicoterapica molto utile la terapia E.M.D.R.
Si lavora sulla storia della persona e si identificano gli eventi traumatici che contribuiscono al disagio emotivo del paziente. Si individuano i ricordi ed i momenti più traumatici e pesanti. Il terapeuta grazie ai movimenti oculari riattiva la capacità innata di elaborazione, che nel lutto spesso si blocca per la traumaticità. L’E.M.D.R. favorisce l’elaborazione nelle varie fasi favorendo l’adattamento alla perdita.
Quindi ogni “perdita” può lasciarci atterriti e privi di risorse, ma le risorse sono dentro di noi e dobbiamo trovare il modo di adattarci alla nuova situazione che non può modificarsi, al contrario di noi che restiamo.