COME POSSIAMO DIFENDERCI DALLA PAURA DEL VIRUS
Da quasi un anno, molte persone vivono una situazione dove si sentono continuamente esposti al ‘’pericolo’’. Tutto ciò comporta uno stress notevole per il cervello , come uno stato di allerta, disturbi del sonno, cambiamenti umorali fino alla depressione, per non parlare dell’aumento notevole dell’ansia, fino ad arrivare ad un disturbo da stress post-traumatico (PTSD). La costante esposizione a stress cronici, non è vissuta solo da chi è in guerra, ma anche da chi vive sentendo una minaccia per la propria salute e sopravvivenza, ed è diversa dal vivere un evento grave e traumatico.
Nel PTSD i fattori di stress acuti rimangono associati alla memoria tramite specifici stimoli ambientali che, avvisando di potenziali pericoli, fanno da promemoria per il futuro. Questi stimoli diventano attivatori ansiogeni potenti e diventa necessario intervenire con la psicoterapia, in quanto l’esposizione dei ricordi traumatici in un ambiente sicuro, come il setting terapeutico, crea una nuova forma di memoria, chiamata memoria di estinzione, riducendo l’ansia. Da studi fatti si è visto che il trattamento E.M.D.R. , cioè desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, si è rivelato molto utile per rielaborare e risolvere le memorie traumatiche.
Molte persone, anche in seguito alla seconda ondata, stanno avendo varie problematiche psicologiche che da soli non riescono ad affrontare. Per tali motivi è importante chiedere l’ausilio ad uno psicoterapeuta che lo aiuti ad affrontare e risolvere le paure e problematiche generate e scatenate dalla situazione di emergenza sanitaria.