INTEGRAZIONE DELLA MINDFULNESS NELLA PSICOTERAPIA
Con il termine mindfulness si intende prestare attenzione , ma in modo particolare cioè con intenzione, al momento presente e in modo non giudicante. Questa non è una tecnica di rilassamento, ma una capacità progressiva di maggiore presenza al “qui ed ora” , questo oltre alla pienezza del presente comprende anche il suo lato negativo cioè il dolore, il disagio e la sofferenza. Questo approccio ci insegna a non respingere e a non negare questa dimensione ma a farne motivo di crescita e creatività. Tutto ciò si riferisce all’accoglienza e all’accettazione. Imparare a rivolgere la propria attenzione anche a quello che non ci piace o che ci fa soffrire è una possibilità di fare spazio, di vivere meno condizionati e meno oppressi dalla sofferenza. In questo modo ci mettiamo nelle migliori condizioni per gestire e risolvere il nostro disagio.
In passato la psicoterapia era in contrapposizione con la meditazione invece negli ultimi anni le due discipline stanno sempre più interagendo in modo fruttuoso.
Durante un percorso di psicoterapia viene favorita l’auto –osservazione ed il riconoscimento dei propri pensieri ed emozioni, in alcune terapie anche corporee come l’E.M.D.R. vengono riattivate le emozione legate al corpo e quindi fisiche. Imparando a sviluppare la capacità di mindfulness, cioè la presenza non giudicante e lo stare sul qui ed ora, si va incontro alla psicoterapia che aiuta nella focalizzazione su di sé.
Grazie alla psicoterapia si trasformano delle emozioni e convinzioni su di sé non risolte o disfunzionali che spesso riguardano esperienze passate non ancora elaborate.
La mindufulness ci aiuta all’auto osservazione del proprio corpo sui fenomeni come il respiro, la postura, il battito cardiaco ecc.. ; ci aiuta ad auto osservare le proprie emozioni, addestrandoci proprio alla percezione delle stesse ed accettarle per quelle che sono, senza cercare di cambiarle. In ultima analisi vi è l’auto-osservazione dei propri pensieri, la mindfulness ci addestra a distaccarci dai propri pensieri, ad osservarli, in questo modo la persona scopre di “non essere i propri pensieri”. La capacità di mettere “distanza” dai propri pensieri permette in psicoterapia di diminuire il potere delle proprie convinzioni negative su di sé.
Con la mindfulness la persona riesce a guardarsi dentro, a darsi del tempo, a contattare i propri contenuti irrisolti, le emozioni negative e tutto ciò che può portare in psicoterapia per lavorarci.
La mindufulness aiuta a gestire e a ridurre i sintomi ansiosi promuovendo un rilassamento fisico e interrompendo il circuito ansia/preoccupazione che anticipano futuri catastrofici.
Dobbiamo considerare la mindfulness come una strategia integrativa alla psicoterapia per risolvere stati ansioso-depressivi.
Lo psicoterapeuta può proporlo al paziente, nell’ambito della psicoterapia, in quanto strumento molto utile, ma non tutti i pazienti sono disponibili a questa pratica ancora nuova nel mondo occidentale.
Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia della mindfulness nella riduzione dello stress, una diminuzione nei disturbi dell’umore, una diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress viene ridotto.
I ricercatori hanno mostrato che noi siamo “più felici quando siamo consapevoli del momento presente, mentre siamo meno felici quando la nostra mente vaga”. Quindi la chiave della felicità non dipende dalle circostanze esterne della vita, ma dallo stato della mente e dalla qualità della consapevolezza.